Abbiamo percorso la città assopita dello shopping e degli aperitivi composti, con un impianto musicale gargantuesco e la fantasia ribelle di chi rifiuta di lasciarsi addomesticare dal conformismo. Lo abbiamo fatto per stare assieme nella città in cui viviamo, per meravigliarci di una socialità altra, capace di distruggere stigma e giudizi.
Sfacciatə, irriverenti, frastornanti, confusionariə: sabato abbiamo suonato, urlato e ballato la nostra idea di città, libera da ogni oppressione, sfruttamento e gentrificazione.
Abbiamo letto i commenti piccati di Trieste Café, cioè la voce sponsorizzata del Comune, le dichiarazioni dell’ex assessore al turismo Maurizio Bucci (quello del valzer quasi più grande del mondo in piazza Unità, condannato in cassazione per l’inchiesta sui rimborsi facili) e l’indignazione dei paladini del “decoro”. Tutto ciò ci ha strappato una risata, e ci conferma che abbiamo scelto le strade giuste.
Quindi grazie a tuttə, a quellə che ci sono statə, a quelle che avrebbero voluto esserci e che ci saranno le prossime volte.
Grazie a chi ha aiutato a costruire la bellissima line up musicale: a Michele, a Eryka e Gabriellina, a Jacopino, a DJ Kitsch, a Ficus Tabasco, a Npo Psico e TabaT, a Babi, Frau e a LüūüD. (Grazie anche a tuttə quellə che si sono propostə di suonare, nella città che ci piace ci sarà spazio per tuttə).
Grazie al meraviglioso Stefano per la sensibilità e la qualità del supporto tecnico.
Grazie a Non Una Di Meno e Smarza Pride per la sinergia nel costruire e mantenere uno spazio sicuro, sempre e ovunque.
Grazie al Kraken, che ha ballato con noi fino al mattino la danza propiziatoria del naufragio delle crociere.
Bravi anche i metronotte.
Ci rivediamo prestissimo!