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[22/06] Presentazione del numero unico “La tempesta – L’imprevisto palestinese nella guerra mondiale”

Sabato 22 giugno, ore 10:30, Campo San Giacomo (Trieste)

Sta per scatenarsi un temporale. Da un cielo carico di nubi, saturo di umidità, scaturisce all’improvviso il bagliore di un lampo. Il 7 ottobre 2023, con l’Operazione “Diluvio di Al Aqsa”, fallisce il progetto di sorveglianza di massa dello Stato israeliano rivolto a “subumanx” palestinesi della Striscia di Gaza. La rivolta contro il colonialismo d’insediamento e l’ attacco all’oppressione imperialista ci sovviene imprevista e caotica come una tempesta.

“La fecondità dell’imprevisto supera di gran lunga la prudenza dell’uomo di Stato” J. Proudhon

L’imprevisto palestinese ha dimostrato che anche lo Stato più potente e militarizzato ha delle falle e può essere messo in crisi, infondendo così sentimenti di rivolta e riscatto in milioni di proletarx in tutto il mondo. Il sistema-Israele è il paradigma di una tendenza globale. Sulle vite e sui territori palestinesi si sperimentano armi, tecnologie, architetture della sorveglianza e tecniche di ingegneria sociale, che poi vengono vendute agli Stati, agli eserciti, ai burocrati del mondo intero. Siamo convintx che il livello di sofisticazione degli apparati tecnologici abbia superato una soglia oltre alla quale qualsiasi orizzonte di liberazione è impossibile: facciamo caso, ad esempio, a come l’avanzata dell’automazione e della robotica nel campo industriale e manifatturiero tolgano la base d’appoggio alle capacità di autorganizzarsi da parte di sfruttatx. Nella violenza propria dell’apparato tecnologico è insito un supplemento di comando che sopravanza le dinamiche di accumulazione capitalistica.

La guerra avanza ovunque: in maniera multiforme estende i suoi tentacoli come estremo tentativo di ristabilire l’ordine imperiale, governare la spartizione delle risorse del mondo, imporre il controllo delle popolazioni. È la guerra violenta di posizioni e trincee – dove in ballo, oltre alla fabbricazione di armamenti, c’è il continuo arruolamento di merce umana per il fronte – che accade in Ucraina, dove si scontrano sempre più platealmente le superpotenze NATO e Russa. È la brutale aggressione genocida in Palestina, del colonialismo israeliano sostenuto dal fronte occidentale. È l’insieme degli altri fronti di guerra, dei conflitti civili, delle missioni militari disseminate ovunque nel mondo, dei laboratori e delle fabbriche di morte sempre più radicate nei nostri ambienti di vita. L’ambito civile e quello bellico si mostrano sempre più esplicitamente come facce della stessa medaglia, non c’è nessuna dicotomia alla base del dual use, perché le relazioni della classe sociale accademica, industriale, governativa, sono inestricabili al punto che è impossibile distinguere il confine tra università, industria e politiche di difesa (citiamo a titolo di esempio il recente accordo di collaborazione tra RFI e Leonardo per la Military Mobility). Ma è anche la guerra verso il nemico interno, la repressione contro le eccedenze umane, immigratx, compagnx, ribelli, renitenti.

L’imprevisto palestinese ci dà forza, ci mostra, nella tenacia di un popolo, anche di fronte all’orrore più vivido, ai limiti dell’annientamento, tutta la possibilità di resistenza,sabotaggio, diserzione. Siamo sempre più convintx che l’unica forza che può fermare la guerra è la mobilitazione di sfruttatx in tutto il mondo, una pratica di disfattismo che consiste nella critica di ogni governo a partire dal “nostro”, l’attacco a tutti i padroni a partire da quelli che ci sfruttano ogni giorno.

Per questo presentiamo il numero unico La Tempesta – L’imprevisto palestinese nella guerra globale, un documento prodotto da compagnx antimilitaristx provenienti da varie parti d’Italia che si si sono incontrate a partire dalla scorsa estate per promuovere una mobilitazione internazionalista contro la guerra in Ucraina.

Assemblea Sabotiamo la guerra– Friuli e Trieste blocchiamolaguerra@anche.no

Burjana laburjana@riseup.net

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