Negli anni del ritorno dell’ultra destra al governo, sempre più impegnata ad aggredire il diverso e reprimere chi manifesta il proprio dissenso, il presidente del Senato dichiara come nella Costituzione non ci sia alcun riferimento all’antifascismo e come il 25 aprile possa “mettere d’accordo tutt*”. (Caro Ignazio studia la storia: i partigiani, ai fascisti come te, sparavano, non ci si mettevano d’accordo!).
Negli ultimi mesi stiamo sistematicamente assistendo all’utilizzo e all’approvazione di leggi sempre più repressive: multe, pene carcerarie e forme persecutorie di ogni tipo colpiscono chiunque si dissoci dagli schemi imposti dallo Stato. Il tutto condito da minacce e atteggiamenti intimidatori di stampo mafioso che molt* di noi stanno vivendo quotidianamente sulla propria pelle. Sorvegliare è punire: ci ricorda qualcosa?
Nel frattempo l’amministrazione triestina dimostra ogni giorno il proprio disinteresse nei confronti di migranti e ultim*, negando strutture per diritto all’accoglienza ed assistenza a chi ne ha bisogno. Coerentemente, il sindaco Dipiazza intanto si presenta con il saluto romano, non ascolta cittadini e cittadine che si oppongono alle sue politiche e tratta il consiglio comunale come il suo feudo privato. E’ indegno che sia un personaggio del genere a condurre le celebrazioni che dovrebbero riportare alla memoria i valori dell’antirazzismo, dell’uguaglianza e della lotta all’oppressione. Nella rosa degli alti papaveri della politica regionale che il 25 sarà in Risiera, davvero pochi sono coerenti con quanto dicono nella vita di tutti i giorni. Usare le cerimonie per ripulirsi coscienza e immagine pubblica è la più fascista della azioni, svilisce la memoria di chi ha lottato e svuota di significato le parole che vengono spese a loro celebrazione.
Finchè le stesse istituzioni che si inginocchiano davanti ai lager nazisti finanziano i CPR in Europa e i centri di detenzione in Libia, Turchia, Israele, ogni celebrazione sarà una presa in giro e una vergogna. Infatti, per proteggere la fortezza Europa, i paesi membri (non importa governati da quale sfumatura di colore nell’arco parlamentare!) stipulano con paesi come Libia e Turchia accordi con lo scopo trattenere i migranti in condizioni disumane, sostenendo e finanziando attivamente respingimenti e torture ai confini.
Per questi motivi noi non vogliamo partecipare alle loro cerimonie ufficiali, non vogliamo che il giusto e doveroso ricordo dei morti dello sterminio nazifascista e delle lotte partigiane diventino una bandierina da esibire un giorno all’anno per ripulirsi la coscienza. Siamo antifascist* sempre ed il 25 aprile scendiamo in corteo per riaffermarlo chiaramente: l’antifascismo non è un evento da ricordare ma una necessità ancora purtroppo attuale.
Il 25 aprile ci vediamo alle 9 in Campo San Giacomo.
L’antifascismo è nostro e non lo deleghiamo!