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[30/07] Burjana Outdoor – Charta Sporca “Fame” + dj set by TSHC

“La fame è un oggetto elusivo, crocevia di diversi nodi problematici della nostra attualità. Motore oscuro di dinamiche corporee, simboliche e sociali che interessano la reciproca compenetrazione degli organismi viventi, la fame è un istinto che orienta i nostri corpi; la miccia biologica di pulsioni erotiche plastiche e imprevedibili; un fenomeno alla base di migrazioni e sconvolgimenti geopolitici; una brutta e troppo frequentata metafora per le più tossiche forme di ambizione e auto-imprenditorialità.”

Martedì alla Burjana Outdoor presenteremo con la redazione di Charta Sporca il nuovo numero della rivista, dal titolo “Fame”.

Ci saranno poi la solita distribuzione di materiale informativo, lo spazio bimbə, il bar popolare e la ciclofficina!

A seguire djset a cura di TSHC con Micheal Myers.

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[9/12] Presentazione “Basta Pasolini!” + Discussione “cosa vorresti vedere in un nuovo Comizi d’amore?”

VENERDÌ 9 DICEMBRE // ORE 18.00

Presentiamo a casa delle amiche e degli amici di Burjana il nostro nuovo numero, dal titolo “Basta Pasolini!”. Un titolo in cui abbiamo cercato di condensare il nostro rapporto bellicoso con PPP, e la nostra insofferenza per le stucchevoli celebrazioni di un centenario di cui proprio non sentivamo il bisogno.

Al termine della presentazione apriremo un dibattito su sesso, sentimenti e politica, chiedendo ai presenti cosa vorrebbero vedere nel remake di Comizi d’amore che CS si appresta a girare nei prossimi mesi.
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[02/12] Storie delle schiavitù // Strategie per la rivolta (1º incontro)

VENERDÌ 2 DICEMBRE // ORE 18.30
Vi invitiamo al primo di una serie di incontri attorno al binomio schiavitù/rivolta, all’apparenza scontato ma che in realtà nasconde diverse sorprese.
L’idea sarebbe di compiere, in maniera collettiva e riappropriandoci dal basso di un certo modo di fare cultura, una “storia della schiavitù” che non sia semplicemente una carrellata più o meno erudita di fatti storici o filosofici, ma una storia delle nostre attuali schiavitù (da quelle più brutali e selvagge dei riders, degli stagionali e dei senegalesi che fanno pomodori in Puglia, a quelle solo all’apparenza più “dolci” di impiegati e/o partite iva). Anche nell’antica Roma alcuni schiavi avevano a propria volta degli schiavi, ma questo non li rendeva meno tali.
Allo stesso modo, nell’analizzare le strategie impiegate dalle rivolte, politiche o individuali, non si tratterà tanto di cullarsi nel bel ricordo dei tanti che hanno avuto il coraggio di alzare la testa (e sono finiti male), ma al contrario di ragionare “strategicamente” su cosa fa fallire le rivolte, su cosa le causa, e su cosa invece permette a quelle vincenti (e che a quel punto chiamiamo “rivoluzioni”) di imporsi.
Aprirà il dibattito Andrea Muni di Charta Sporca con un intervento su “cosa significa fare una storia della schiavitù”, “aspetti conservatori delle rivolte, e differenza tra rivolte e guerre civili”, e “gli schiavi diventati padroni” della Genealogia di Nietzsche”. Seguirà discussione/dibattito volto anche a cominciare a immaginare collettivamente le puntate di un futuro seminario che potrebbe cominciare verso metà inverno.
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Alcuni link di approfondimento: