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[15/12] Dall’antimilitarismo a Radio Alice e ancora più in là

VENERDÌ 15 DICEMBRE, ORE 18.30, CASA DEL POPOLO DI SOTTOLONGERA (Via Masaccio 24, Trieste – linee 35 e 35/)

«Io non spero più in chi ha identità consolidate e si considera compagno. Io spero in chi arriverà. Guardo alle persone giovani. Spero che questo libro non finisca in mano al ceto politico della “sinistra” ma a tutte altre persone. Tutte le esperienze che stai raccontando sono esperienze radicali, rigorose, ma mai settarie, lì c’è il segreto del loro successo. Sia la lotta per l’obiezione di coscienza che Radio Alice sono grandi contenitori di differenze che però le hanno anche sapute valorizzare. Tutto questo è oro.»

Attivista nel Belìce post terremoto, avanguardia nella lotta per l’obiezione di coscienza, obiettore in servizio civile a Trieste con Basaglia, cofondatore di Radio Alice ed eterno promotore dal basso dell’autonomia tecnologica: Valerio Minnella ha fatto molte cose e visto molta gente. Vi aspettiamo per conversare con lui, accompagnate da Filo Sottile, che insieme a Wu Ming 1 e allo stesso Valerio hanno creato in tre anni di lavoro questo «oggetto narrativo non identificato».

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[02/12] Storie delle schiavitù // Strategie per la rivolta (1º incontro)

VENERDÌ 2 DICEMBRE // ORE 18.30
Vi invitiamo al primo di una serie di incontri attorno al binomio schiavitù/rivolta, all’apparenza scontato ma che in realtà nasconde diverse sorprese.
L’idea sarebbe di compiere, in maniera collettiva e riappropriandoci dal basso di un certo modo di fare cultura, una “storia della schiavitù” che non sia semplicemente una carrellata più o meno erudita di fatti storici o filosofici, ma una storia delle nostre attuali schiavitù (da quelle più brutali e selvagge dei riders, degli stagionali e dei senegalesi che fanno pomodori in Puglia, a quelle solo all’apparenza più “dolci” di impiegati e/o partite iva). Anche nell’antica Roma alcuni schiavi avevano a propria volta degli schiavi, ma questo non li rendeva meno tali.
Allo stesso modo, nell’analizzare le strategie impiegate dalle rivolte, politiche o individuali, non si tratterà tanto di cullarsi nel bel ricordo dei tanti che hanno avuto il coraggio di alzare la testa (e sono finiti male), ma al contrario di ragionare “strategicamente” su cosa fa fallire le rivolte, su cosa le causa, e su cosa invece permette a quelle vincenti (e che a quel punto chiamiamo “rivoluzioni”) di imporsi.
Aprirà il dibattito Andrea Muni di Charta Sporca con un intervento su “cosa significa fare una storia della schiavitù”, “aspetti conservatori delle rivolte, e differenza tra rivolte e guerre civili”, e “gli schiavi diventati padroni” della Genealogia di Nietzsche”. Seguirà discussione/dibattito volto anche a cominciare a immaginare collettivamente le puntate di un futuro seminario che potrebbe cominciare verso metà inverno.
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Alcuni link di approfondimento: